Ecologiche, pratiche e utili nel quotidiano: le borracce stanno vivendo una sorta di seconda giovinezza, dopo anni trascorsi nel dimenticatoio.
Ormai tutti ne possediamo una, la riempiamo di acqua e la portiamo con noi prima di uscire di casa, un po’ come avveniva fino agli inizi degli anni ’90, prima che venissero sostituite dalle bottiglie usa e getta in plastica.
Chi l’avrebbe mai detto che sarebbero tornate di moda a distanza di decenni! Una grande spinta l’ha data Greta Thunberg, che ha fatto diventare questo accessorio un’icona. Le foto mentre beve acqua dalla sua borraccia color bordeaux erano e sono ovunque. Così in tutto il mondo sono diventate un must have, certo con un design più accattivante e migliori performance rispetto ai modelli del passato.
Borracce contro bottiglie usa e getta
Le borracce rappresentano una soluzione alternativa alle bottiglie usa e getta che, stando a un recente report di Legambiente, in Italia ammontano a circa 8 miliardi l’anno. Non a caso il Belpaese, in Europa, è primo consumatore di acqua imbottigliata.
Secondo le Nazioni Unite ogni anno più di 8 milioni di tonnellate di plastica sfuggono alla corretta raccolta differenziata e arrivano negli oceani, inquinando le acque e causando numerosi problemi alla flora e alla fauna marina. Purtroppo solo una bottiglia di plastica usa e getta su cinque viene riciclata, tutte le altre, impiegheranno tra i 400 e i 1000 anni per decomporsi, ma non lo sapremo mai con certezza perché sopravvivranno a noi.
Futuro di plastica?
Non dimentichiamoci che se il trend non si arresterà entro il 2050 nel mare ci sarà più massa di plastica che pesci.
Usando una borraccia, riutilizzabile migliaia di volte, si contribuisce a ridurre il consumo di plastica. “Questo è più di una moda, è l’inizio di un cambiamento fondamentale”, ha affermato Louise Edge di Greenpeace. Ha ragione, del resto usare la borraccia presuppone una maggiore attenzione all’impatto che le nostre azioni quotidiane hanno sull’ambiente.

Borracce l’invenzione Made in Italy
Sapete che l’invenzione della borraccia è italiana? Dovremmo vantarcene. L’idea geniale venne intorno al 1860 a Pietro Guglielminetti, possessore di una piccola industria e fornitore del Regio Esercito, che realizzò il primo modello in legno. Fu pensata per i soldati italiani e in seguito gliela commissionarono gli eserciti di Inghilterra, Francia, Russia e Argentina, man mano col tempo divenne un accessorio popolare.
La prima innovazione ci fu quasi subito: nel 1912 al legno subentrò l’alluminio, materiale più leggero e versatile, poi da questa data c’è stato un susseguirsi di piccoli e grandi cambiamenti per forma, colore, peso e prestazioni.
Vantaggi
Una famiglia media di 4 persone che tutti i giorni beve acqua in bottiglia in un anno è responsabile di 72 kg di plastica Pet. Una quantità di materiale che, per essere prodotta, richiede l’utilizzo di 137 kg di petrolio e comporta l’emissione di 242,1 kg di CO2. Bevendo l’acqua del rubinetto, invece, si risparmia anche a livello economico, considerando che una famiglia in media spende 60 euro al mese per l’acquisto di acqua minerale in bottiglia, che moltiplicati per 12 mesi fanno 720 euro.
La borraccia è la soluzione per poter bere comodamente fuori casa ed evitare l’acquisto di acqua in bottiglia.

Il sapore dell’acqua
L’Italia è il quinto Paese per qualità dell’acqua pubblica, questo significa che complessivamente lungo lo Stivale la nostra risorsa idrica rispetta tutti i parametri che ne garantiscono la qualità. A garanzia di ciò ci sono i numerosi controlli cui è soggetta.
In alcuni casi l’acqua del rubinetto o delle fontanelle pubbliche ha un retrogusto di cloro, sostanza che deve essere usata perché garantisce la perfetta igiene dell’acqua dal punto di pompaggio fino al rubinetto. In altri casi, alcuni di noi abitano in palazzi le cui condutture idriche non sono fra le più nuove.
Tutti questi motivi non sono sufficienti per ripiegare sull’acqua imbottigliata.
Borracce per migliorare il sapore dell’acqua
Tra le possibili soluzioni per rendere più gradevole al palato l’acqua pubblica spiccano le bottiglie filtranti per acqua sana, pulita, priva di contaminanti e ricca di minerali, ovunque si vada.
Io ho scoperto quelle della Doulton® da 500 ml, che migliorano il sapore e l’odore dell’acqua potabile. Sono delle borracce con maniglia, che contengono uno speciale filtro capace di filtrare residui di sporco, microplastiche e altri contaminanti, proteggendo da batteri nocivi. Inoltre, rimuovono più del 95% di cloro e più del 90% di metalli pesanti (come il piombo) e riducono il rischio di contaminanti organici. Altro valore aggiunto: l’assenza di PET e BPA.
Queste borracce con filtro mi sembrano una via economica e pratica per poter bere l’acqua del sindaco durante tutto il giorno, in qualunque città ci si trovi e qualunque sia l’attività che si sta svolgendo. Basta riempirle e i filtri lavorano per noi.

Anna Simone
Post scritto in collaborazione con Eivavie