Le bollette di gas e luce saranno più salate almeno fino a settembre. All’inizio di luglio sono scattati gli aumenti del +6,5% per l’elettricità e del +8,2% per il metano. La colpa? Le ripercussioni del caro petrolio. L’unica conseguenza positiva in tutto ciò arriva dal mio amico Paolo: si è finalmente deciso a installare un impianto solare termico. Era già tentato, visto che sta ristrutturando casa, ma pare si sia convito dopo aver letto questa notizia. Comunque io glielo suggerivo da mesi, sia perché questa tecnologia è una fonte energetica pulita, sia perché risparmia, sia perché può ricorrere alle detrazioni fiscali del 2018. Del resto le donne hanno sempre ragione!
Ormai il solare termico è versatile e va incontro a tutte le esigenze. In sintesi, esistono due tipi di impianti: a circolazione naturale e forzata. Il primo ha il serbatoio situato sopra i pannelli: spesso in commercio è proposto un kit solare termico completo delle varie componenti; la seconda tipologia richiede un locale apposito dove collocare il serbatoio, che è separato dai pannelli, ma produce acqua calda sanitaria e anche acqua calda per il riscaldamento.
Che cos’è il solare termico
Per chi fosse digiuno, meglio partire dall’inizio con le spiegazioni.
In un impianto solare termico le radiazioni solari sono convertite in energia termica per la produzione di acqua calda e/o riscaldamento e questa energia viene trasferita dalla luce solare all’acqua attraverso un pannello posizionato sul tetto dell’abitazione, un circuito idraulico chiuso e un serbatoio di accumulo dell’acqua. Alla base di tutto c’è il sole, siccome nel Belpaese ne abbiamo a go-go sarebbe da sciocchi non approfittarne!
L’acqua del bollitore si può usare dal bagno alla cucina, senza tralasciare gli elettrodomestici che utilizzano l’energia elettrica per produrre acqua calda (lavatrici e lavastoviglie) a patto che abbiano il doppio ingresso, cioè l’attacco che permette di prelevare acqua calda dall’impianto di casa.
Naturalmente più il sole è forte, più l’impianto è tecnologicamente valido e più acqua calda si produce. In Italia durante la bella stagione l’acqua sarà scaldata interamente dal sole, durante il resto dell’anno ci sarà bisogno di un’integrazione per scaldarla del tutto, quindi con riscaldatore elettrico o caldaia/scaldabagno/scaldacqua a pompa di calore.
Cosa considerare dell’impianto solare termico a circolazione forzata
È meglio un impianto a circolazione forzata o naturale? Dipende dalle nostre esigenze. La tecnologia della circolazione forzata è l’ideale soprattutto per chi vive in località dal clima freddo e ha bisogno di molta produzione di acqua calda (quindi avrà un risparmio più consistente in bolletta). Lo scambio tra i pannelli solari e il serbatoio dell’acqua, è regolato da una centralina e da una pompa alimentate a energia elettrica, che permette la produzione di acqua calda in tutte le stagioni e di poter collocare il serbatoio di accumulo in qualsiasi posizione della casa, lasciando a vista sul tetto solo i pannelli solari termici.
Cosa considerare dell’impianto solare termico a circolazione naturale
In questa tipologia di impianto il serbatoio d’accumulo è posizionato al di sopra delle utenze e del pannello solare. È indicato per il fabbisogno di acqua calda di una famiglia poco numerosa, ha una maggiore dispersione termica rispetto a quello a circolazione forzata, ma comunque gli impianti di ultima generazione sono dotati di circuiti idraulici che massimizzano la produzione in proporzione all’irraggiamento solare disponibile, garantendo risparmio in bolletta.
Le detrazioni fiscali 2018 per l’installazione di impianti solari termici
Spesso siamo poco informati sulle detrazioni fiscali, eppure fanno risparmiare soldini. Anche nel 2018 è prevista la detrazione fiscale del 65% per l’installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sia per usi domestici sia industriali sia per piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università. L’Enea – ente di ricerca nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie – chiarisce in modo semplice come accedere all’agevolazione fiscale.
Possono presentare domanda coloro che sostengono le spese di riqualificazione energetica (come nel caso del mio amico Paolo) e coloro che hanno un diritto reale sulle unità immobiliari… naturalmente gli edifici devono essere accatastati.
Il limite massimo di spesa ammissibile è di 60mila€ per unità immobiliare, mentre per gli edifici molto grandi (più di 1.000 mq) ci sono delle diversità di spesa.
Gli interventi devono avere questi requisiti tecnici:
– i pannelli solari termici e i bollitori impiegati devono avere una garanzia di almeno cinque anni, mentre gli accessori e i componenti elettrici ed elettronici di minimo due anni;
– devono possedere la certificazione solar keymark;
– i pannelli solari devono avere una certificazione di qualità conforme alle norme UNI EN 12975 o UNI EN 12976 rilasciata da un laboratorio accreditato;
– l’installazione dell’impianto deve essere eseguita in conformità con i manuali di installazione dei principali componenti;
Se abbiamo fatto i lavori secondo le regole, richiesta della fattura inclusa, conserviamo tutto e inviamo fattura e scheda descrittiva dell’intervento collegandoci al sito web: https://finanziaria2018.enea.it/index.asp, entro i 90 giorni successivi alla fine dei lavori.
Anna Simone