Rane, ranocchi e principi, addio

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Dimenticatevi il ranocchio che si trasforma in principe azzurro. E non perché William si è sposato con Kate ma perché le rane stanno scomparendo a una velocità innaturalmente sconvolgente. Muore l’intera classe di anfibi, non solo una specie, insomma come se iniziassero a scomparire tutti gli uccelli, indipendentemente se rondini, pettirossi, merli e così via.

Che succede? Dieci anni fa è stato scoperto un killer, un fungo che si diffonde con gli stessi girini innescando una catena assurda di vita e morte in tutto il mondo, a migliaia di chilometri di distanza, anche nelle acque più incontaminate.

Il fungo micotico si chiama Batrachochytrium dendrobatidis (Bd), mentre la malattia chitridiomicosi: uccide esemplari deboli e sani, nutrendosi della cheratina presente sulle zampe e sull’addome. In queste zone del corpo il fungo produce milioni di zoo-spore. La pelle degli anfibi si dilata, il respirare diventa difficoltoso e quando si ritrovano a pancia in su sono morte.  E’ triste, non voglio rattristarvi ma solo mettervi al corrente di quello che sta succedendo.

Gli esperti non sanno come sia iniziato tutto ciò, da cosa sia dipeso e soprattutto non sanno come fermare il fungo. Sanno però che se si estinguessero le rane si spezzerebbe la catena alimentare: aumenterebbero gli insetti, sparirebbero i serpenti e gli uccelli che si cibano di anfibi morirebbero tutti di fame.

Io da piccola ero un po’ selvaggia e tra le varie cose andavo in un ruscelletto vicino casa a dar fastidio a rane e girini. Il gioco era creare dei piccoli vortici con i bastoni i legno o con le canne. Se poi c’erano le rane era festa perché un po’ schifata dal viscido e un po’ curiosa le dovevo far saltare!

Mi è tornata in mente una strofa delle poesia La pioggia nel pineto:

[…] Ascolta.
La figlia dell’aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell’ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove! […]

Spaventa pensare che tra qualche anno il gracidare delle rane potrebbe essere solo un confuso suono del passato…

Anna Simone

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