Terremoti e vulcani, la situazione in Italia

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Il nostro Paese è soggetto a terremoti e conta anche 7 vulcani attivi. Una situazione non proprio rosea dal punto di vista del rischio. Ma non siamo soli né a livello scientifico né economico. Domenica 11 novembre ho seguito l’incontro Terremoti e vulcani, l’Italia in bilico, dove alcuni esperti dell’Ingv e dell’Agenzia spaziale italiana ci hanno fornito dettagli interessanti, che personalmente non conoscevo del tutto.

L’occasione è stata quella di FocuLive, il festival della scienza del mensile Focus, che ha visto alternarsi numerosi ospiti, esperimenti e installazioni. Io sono stata invitata da Genertel, società del Gruppo Generali, che aveva uno stand dedicato alla protezione della casa. Magari non ci pensiamo, ma ci sono molti rischi a cui è soggetta la nostra abitazione, dai fulmini che possono compromettere gli elettrodomestici alle perdite d’acqua dell’appartamento ai rischi sismici che in Italia sono molto elevati, considerando che lungo la Penisola il 70% degli edifici residenziali è, appunto, a rischio sismico

Che fare? Prevenire, prendere coscienza dei rischi ed eventualmente assicurare l’immobile. Il Belpaese è tra le nazioni a maggior rischio sismico del Mediterraneo perché geograficamente si trova nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica, in lento ma continuo movimento.
In profondità i movimenti delle zolle creano stress e accumulo di energia, una volta raggiunto il limite di sopportazione massima le rocce si rompono formando profonde spaccature (le faglie), l’energia accumulata si libera viaggiando attraverso la terra sotto forma di onde, e purtroppo per noi avviene il terremoto.
Non esistono strumenti scientifici per prevedere questo fenomeno, ma abbiamo molti strumenti di studio che ci aiutano. Ad esempio, sappiamo che un terremoto, soprattutto se importante, è caratterizzato da una sequenza di scosse che a volte precedono e quasi sempre seguono la forte scossa principale.
Per misurare la forza di un terremoto sono utilizzate due grandezze differenti, che non vanno confuse: la magnitudo, cioè l’unità di misura che esprimere l’energia rilasciata dal terremoto attraverso un valore numerico della scala Richter e l’intensità macrosismica, che invece misura degli effetti provocati da un terremoto, espressa con i gradi della scala Mercalli.

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Come se non bastasse dobbiamo far fronte anche al vulcanismo, di cui si parla meno. Tuttavia è un fenomeno non trascurabile, certo meno frequente rispetto ai terremoti, ma le eruzioni vulcaniche sono un forte rischio per il nostro Paese, dove ci sono 7 vulcani attivi, a cui se ne aggiungono degli altri, ritenuti inattivi. Il motivo originale è sempre lo scorrimento della placca africana sotto quella euroasiatica e la conseguente formazione di aree caratterizzate da vulcanismo già milioni di anni fa. È in queste aree che all’interno della terra, si creano le condizioni di formazione del magma e per le eruzioni.
Una buona notizia è che in genere la risalita del magma è accompagnata da fenomeni indicatori tra cui spiccano terremoti, rigonfiamento o modifiche di forma del vulcano, incremento e cambiamento delle emanazioni gassose dai crateri e dal suolo, variazioni delle caratteristiche fisico-chimiche delle acque di falda; tutti fenomeni che nel caso dei vulcani italiani vengono studiati e monitorati di continuo, ma stabilire quando e se avverrà un’eruzione vulcanica è impossibile.

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Altro spetto venuto fuori dall’evento Terremoti e vulcani, l’Italia in bilico è il lavoro dei satelliti di Cosmo SkyMed, un super programma di osservazione satellitare terrestre realizzato dall’Italia per la prevenzione dei disastri ambientali, per lo studio della superficie terrestre e per la sicurezza dei cittadini.
In tutto sono 4, anche se nel 2019  se ne aggiungeranno altri 2, che h24 e in qualunque condizione climatica mappano ogni metro di terra dallo spazio. Il sistema può effettuare fino a 450 riprese al giorno della superficie terrestre, pari a 1.800 immagini radar. L’occhio del radar può focalizzarsi su un’area di pochi km quadrati oppure osservare una striscia continua di superficie terrestre o coprire una regione di 200 km di lato. Basti pensare che tutta la nostra Penisola viene mappata completamente ogni 16 giorni da questi satelliti.

Come scrivevo nelle prime righe, a fronteggiare i rischi dovuti a questi estremi fenomeni naturali non siamo soli neanche a livello economico perché esistono assicurazioni sulla casa che proteggono l’immobile dagli eventi che mettono a rischio la nostra casa.

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Post scritto in collaborazione con Genertel.

 

 

 

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