Lucio Battisti eternamente canta “Come può uno scoglio arginare il mare…”. Io mi domando come potevano delle semplici dighe davanti la centrale di Fukushima bloccare un’eventuale tsunami, e mi domando anche se ce la faranno i 50 ingegneri rimasti nella centrale nucleare nipponica a impedire la fusione del nocciolo.
Quasi tutti sappiamo che per evitare la reazione nucleare delle barre di zirconio contenenti il combustibile di uranio è fondamentale ridurre la temperatura nel reattore. Fino ad oggi hanno provato a rilasciare gas radioattivi in atmosfera per abbassare la pressione, poi sono state pompate grandi quantità di acqua marina nel contenitore, ma ancora non ci siamo.
Il ricorso all’acqua di mare, sottolineano gli esperti, è un tentativo disperato perché corrosiva per i reattori che non si potranno più utilizzare in seguito. Se i tentativi di raffreddamento anche di uno dei reattori fallissero ci sarebbero esplosioni a catena e contaminazioni radioattive. Quanta radioattività? La radioattività contenuta nel nocciolo dipende da quanta potenza ha il reattore e dal tempo di esercizio. Un reattore da un milione di Kw presenta al termine di “vita” del nocciolo una grande quantità di radioattività (la stima della NRC USA è pari a 5 miliardi di Curie ).
Quanti anni hanno i reattori della centrale di Fukushima?
Ne compiono 40 tra pochi giorni. La Tepco gestisce quindi una centrale di II generazione e non di ultimissima generazione, tipologia considerata super sicura dai nuclearisti.
Dalle notizie a nostra disposizione pare non sia stato il terremoto a provocare i danni ma le onde dello tsunami alte fino a 8/9 metri che, purtroppo, i muri contenitivi non sufficientemente alti non sono riusciti a fermare.
- Questo vuol dire che se anche ci fossero state centrali di III generazione, non ci avrebbero risparmiato la drammatica allerta di contaminazione nucleare?
- La sicurezza tanto paventata dai nuclearisti in cosa consiste? Nella speranza religiosa che tutto vada bene, che non ci siano catastrofi naturali o attentati terroristici vicino le centrali? L’imprevedibilità della natura l’hanno calcolata?
- I loro utopici standard di sicurezza che definiscono inviolabili le centrali di ultima generazione, quali variabili hanno considerato o non considerato?!
Una cosa è certa: non siamo culturalmente in grado di gestire le tecnologie nucleari troppo complesse e terribilmente pericolose per la vita umana in caso di incidenti, possibili e probabili, come testimonia la vicenda del super tecnologico Giappone.
L’incidente di Chernobyl (scoppio di un reattore) rilasciò una quantità di radioattività equivalente a 400 volte quella rilasciata dalla bomba su Hiroshima eppure questo non è bastato. La centrale di Fukushima, inoltre, consta si ben 6 reattori di cui 4 funzionanti al momento del terremoto e dello tsunami. Non abbiamo dati per affermare quanti reattori potrebbero andare incontro alla fusione del nocciolo per mancanza di refrigerante.
Please, che tacciano i nuclearisti assetati e affamati di energia a tutti i costi.
Anna Simone
Che bello il tuo blog, Anna! Condivido le tue idee, il tuo rispetto estremo dell’ambiente. Tornerò spesso a trovarti…