In questi giorni sul mio pc la pagina dell’agenzia stampa Ansa è sempre aperta. Sono molto preoccupata per il rischio nucleare giapponese.
Ci sentiamo tutti un po’ coinvolti, attratti e nello stesso tempo spaventati da parole come: fusione del nocciolo, esplosione nel reattore, reattore numero1, 2, 3, 4, livelli di radioattività misurati in millisiviert, vasche di decantazione delle barre di carburante,liquido refrigerante, moderatore, strutture di schermaggio e così via.
L’ultimo aggiornamento sul disastro nucleare è di mezz’ora fa (15 marzo 2011 ore 11:29):
TOKYO – Un’esplosione nel reattore 2 della centrale nucleare di Fukushima, nel nord del Giappone, e un incendio nel n.4, hanno aggravato oggi la crisi provocata nell’impianto dal doppio disastro del terremoto e dello tsunami della settimana scorsa.
Questa mattina il ministro francese Alain Juppé, dopo un colloquio con l’omologo giapponese Takeaki Matsumoto, all’apertura dei lavori del G8 esteri a Parigi, ha dichiarato che in Giappone il rischio nucleare è “estremamente elevato” perché deve far fronte a diversi e gravi incidenti in più reattori nucleari.
Le mie considerazioni sono che i nipponici sopravvissuti al forte terremoto e allo tsunami, si trovano in condizioni psicologiche e fisiche drammatiche. Forse neanche si rendono conto fino in fondo che un rischio di fusione nucleare è probabile, e che la situazione non è sotto controllo “tecnico-umano”.
Valeva la pena allora autorizzare la costruzione di centrali nucleari su una striscia di terra altamente sismica? Rischiare una contaminazione radioattiva nazionale prima e globale poi? Era strettamente necessario andare incontro a tutto ciò?
Che tacciano i nuclearisti affamati e assetati di energia a tutti i costi, anche a costo di vite umane.
Dovrebbe esistere un eco-mondo insieme a quello terrestre, dovrebbe esserci la possibilità di scegliere su quale vivere e non si dovrebbe permettere ai distruttori dell’attuale Terra di metterci piede! Solo così tutte le persone dotate di buon senso potrebbero godersi paesaggi incontaminati, aria pura, acque dolci e salate trasparenti, e mangiare frutta al sapore di frutta. Le piogge acide, il rischio nucleare, le acque eutrofizzate, il percolato dei rifiuti, la plastica in mare, gli OGM, i termo-combustori che bruciano di tutto, le eco-mafie, i pesticidi e i veleni sarebbero un brutto ricordo.
Purtroppo dobbiamo continuare a convivere su mondo unico… non mi resta che tornare alla pagina Ansa, controllare le ultime news e incrociare le dita.
Complimenti a tutti i distruttori!
Anna Simone
Chissà perché il cavernicolo è uscito dalle caverne
Il mio pensiero ed alcune considerazioni già sottoposte ad alcuni operatori dell’informazione di cui chiedo ai lettori di formarsi una opinione sugli sviluppi degli accadimenti di Fukuiama e delle scelte energetiche di scenario future per tutti i Paesi e segnatamente oggi per il Giappone che è anche il più grande importatore di GNL e con il maggior numero di rigassificatori al Mondo, a causa della sua insularità.
In Italia invece abbiamo 6 (diconsi sei) canne del gas che insieme ai rigassificatori possono darci 80 miliardi di mc anno e pertanto non abbisognamo di ulteriori rigassificatori perché nel consumo del gas dovremmo dimagrire: siamo il solo Paese al Mondo che produce oltre il 50% dell’elettricita con il gas.
Oggi in Europa la prima fonte per la produzione dell’elettricità è il nucleare e la seconda è il carbone.
I Paesi più spreconi nella produzione d’elettricità col gas sono:
Italia………………50%
USA……………….20%
Gran Bretagna….20%
Germania………..10%
Francia…………….5%
Una fotografia sui
Consumi elettrici
Giappone….1’100 TWh anno
Germania……640 TWh anno
Italia………….340 TWh anno (compresi 29 TWh importati da nucleare)
di cui dobbiamo tenerne conto se qualche irresponsabile vuole spegnere il nucleare con la facile fuga in avanti verso le fonti impossibili.
Arriviamo alle considerazioni sul rischio.
Nella prefettura di Fukushima il sisma ha causato il crollo di una diga, ma la notizia è quasi passata sotto silenzio, perché l’attenzione dei media europei si è subito focalizzata solo sulle installazioni nucleari.
Non parlimo poi della distruzione e incendi sviluppatisi in due raffinerie e di tutte le sostanze sversate a causa dello tsunami e di cui nessuno sembra abbia messo nel tragico conto.
Chiedere la chiusura di tutte le strade italiane perché negli ultimi vent’anni per incidenti stradali sono morte circa 140′000 persone, ferite 450′000 persone e ferite con danni permanenti circa 250′000 persone?
Chiedere la chiusura di tutti gli aereoporti perché nell’anno 1977 nell’incidente fra due Boeing perirono 583 persone?
Chiedere la chiusura di tutti gli invasi per la produzione idroelettrica rinnovabile perché in una sola volta al Vajont perirono 2′000 abitanti a Longarone, Erto e Casso?
Chiudere le attività industriali perché annualmente si verificano 1’300 infortuni mortali?
Chiudere infine l’elettronucleare?
Questa è la ricetta che certuni vogliono propinare al Giappone?
Attenzione! Quella che oggi riconosciamo come democrazia nel campo occidentale potrebbe diventare un ricordo, a fronte dei problemi sociali che, inevitabilmente, una carenza negli approvvigionamenti energetici trascinerà ovvero una preoccupante disoccupazione per non parlare poi dell’approvvigionamento alimentare.
Senza energia si mangerà poco e male e si vivrà peggio.
Mandi,
Renzo Riva
C.I.R.N. F-VG – Comitato Italiano Rilancio Nucleare
e
P.L.I. F-VG – Energia e Ambiente
renzoslabar@yahoo.it
http://renzoslabar.blogspot.com/
349.3464656
Gentile Renzo,
ho letto molti documenti medici sulle contaminazioni nucleari.
Rimango per questo convinta che il nucleare non va bene per i rischi che comporta.
Tu sei favorevole, vedi il nucleare come l’unica soluzione per la produzione energetica?
Io rimango contraria per i dati tecnici di cui ho scritto su ” Archivio Nucleare”, per gli elevati rischi per la salute umana, e per delle riflessione sociologiche, anche queste gia’ esposte.
Saluti
Anna Simone