giornata mondiale acqua 2021

Giornata Mondiale dell’Acqua: italiani pronti a ridurre i consumi di plastica monouso, ma non dell’acqua in bottiglia

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Per l’acqua da bere sembra essere arrivata la svolta green, ma tra la teoria e la pratica ce ne passa! Le bottiglie in plastica PET sono sempre più malviste dai consumatori italiani, ma se da un lato si dichiarano pronti a ridurre il proprio utilizzo di plastica monouso, dall’altro più della metà continua a consumare acqua confezionata.

Il quadro emerge dalla recente ricerca condotta da Toluna per Culligan International, leader mondiale nei sistemi per il trattamento dell’acqua, su un panel internazionale. Lo studio ha indagato i comportamenti legati al consumo di acqua da bere – sia in casa sia fuori casa – durante il 2020, in 11 Paesi del mondo.

Gli italiani e l’acqua in bottiglia

In Italia, il 76% degli intervistati si dice pronto a ridurre il ricorso alla plastica monouso. Ad esempio, sostituendo le bottiglie in PET con borracce riutilizzabili e prediligendo l’acqua del rubinetto alle minerali. Tuttavia, più della metà continua a consumare acqua in bottiglie PET.

Cambiare le “vecchie” abitudini non sembra essere immediato. Stando alla ricerca Culligan, il 59% del campione intervistato preferisce ancora consumare acqua minerale in bottiglia a casa, e il 66% fuori casa.

Eppure, il 60% degli intervistati italiani è consapevole sia che l’abuso di oggetti in plastica monouso, come le bottiglie d’acqua minerale, è fortemente impattante per l’ambiente, sia che la loro riciclabilità non risolve il problema ecologico. Nel nostro Paese, il tasso di riciclo della plastica è pari al 29% sul totale della raccolta (dati Corepla), mentre il resto finisce negli inceneritori o nelle discariche.

Infografica Culligan

Il Belpaese ha il record di acqua in bottiglia

La situazione non è migliorata con la pandemia, anzi. C’è stato un ulteriore aumento del consumo di acqua imbottigliata, pari a un +2% rispetto all’anno precedente.

Tra l’altro, l’Italia ha primato europeo per il consumo di minerali, con ben 8 miliardi l’anno di bottiglie acquistate. Come mai? Si tende a percepirle come maggiormente sicure. Quasi il 50% degli intervistati è convinto che l’acqua del rubinetto sia meno sicura di quella confezionata. Eppure l’Italia vanta uno dei migliori acquedotti a livello europeo, strettamente regolato dal Decreto 31/2001 e soggetto a costanti controlli delle Asl che certificano la salubrità dell’acqua.

Soluzioni di trattamento acqua

Chiunque senta la necessità di migliorarne ulteriormente le qualità organolettiche, invece di ripiegare sull’acqua imbottigliata, potrebbe optare per il trattamento dell’acqua al punto d’uso. In commercio esistono sistemi che eliminano l’odore di cloro, regolano la presenza di sali in base a gusti ed esigenze personali e addirittura refrigerano e gasano l’acqua all’istante. Insomma, una valida alternativa al consumo di acqua in bottiglie di plastica,nemiche dell’ambiente per il loro forte carico inquinante.

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