Dimmi dove vai e ti dirò chi sei. Questa frase sembra adattissima alla migrazione degli uccelli, che anche quest’anno si può osservare grazie alla Lipu, la Lega italiana di protezione degli uccelli.
A tutti coloro che ne sono affascinati consiglio di non perdere Eurobirdwatch l’1 e il 2 ottobre. In 35 Paesi è possibile partecipare a un due giorni di eventi dedicati all’osservazione della migrazione degli uccelli.
In Italia saranno coinvolte le Oasi, le Riserve Lipu e tutte quelle aree essenziali per il birdwatching come parchi, riserve, zone umide e costiere, dove vivono e si riproducono oltre 250 specie di uccelli selvatici. I partecipanti potranno contribuire al censimento europeo degli uccelli migratori organizzato in tutta Europa.
Per consultare il programma basta andare sul sito della Lipu, per la precisione qui.
Quanto a me, da piccola questo fatto delle migrazioni mi rapiva così tanto da desiderare di essere un uccello per poter volare, fare viaggi lunghissimi e sorvolare il mare 🙂
Facevo sempre un sacco di domande:
Chi sta andando via?
Dove vanno?
Quanti sono?
E se non dovessero trovarsi bene nel nuovo posto possono tornare indietro subito?
Se qualche uccello si ammala o ha sonno durante il volo, come fanno gli altri per volare e portarlo?
Quando ritornano?
Come fanno a vedere di notte?
Le risposte erano sempre confortanti anche se non tutte vere, ma questo l’ho scoperto solo qualche anno dopo!
Ero sensibile al loro mondo. Sebbene siano passati anni, ricordo ancora di una lettura scolastica alle elementari, in cui si raccontava che centinaia di uccelli erano morti perché avevano sbattuto contro un grattacielo di vetro che rifletteva il colore del cielo. Erano tornati in città e avevano trovato un grande rettangolo di vetro nel cielo. Loro non lo sapevano ed erano morti. Quella lettura fu traumatica.
Anna Simone
P.S. Alzi la mano chi non vorrebbe essere un uccello migratore per potersi allontanare dall’Italia e tornare in stagioni politiche, sociali e culturali migliori!!!