Rifugiati nel bunker antinucleare

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I pazzi siete voi non è il ritornello di Alice, canzone di Francesco De Gregori, ma il nome della singolare iniziativa di quattro ragazzi che si sono rifugiati in un bunker fai da te.

AlessandraPierpaoloLuca e Giorgio i protagonisti che hanno deciso di provare a sperimentare per 30 giorni cosa si prova a vivere chiusi in casa, come se fosse scoppiata una centrale nucleare. Sensibilizzare e informare in modo originale. Pazzi?! No, non direi. E’ più corretto definirli lungimiranti.

Cosa hanno fatto: si sono attrezzati per vivere rinchiusi in una casa 30 giorni (non pensate al Grande Fratello, non c’azzecca niente!).

Se per partire so che devo preparami il bagaglio, cosa devo fare se dovesse scoppiare una centrale nucleare vicino dove vivo? Non avevo mai riflettuto su ciò, forse perché difficilmente si immagina in una situazione di questo tipo.

In caso di esplosione reale, ad esempio, non si potrebbe mangiare tutto. Ok è intuibile, ma io non sarei stata in grado di fare una scelta saggia al supermercato. Non avrei saputo come integrare tutte le vitamine, proteine e carboidrati di cui ha bisogno l’organismo, e ancora  non avrei saputo che quantità comprare. 

I protagonisti dell’esperimento I pazzi siete voi sono bravi e preparati. Hanno un protocollo scientifico di radioprotezione che include tutto, dalla dieta da seguire, ai sigilli da mettere in casa o in ufficio, come metterli, dove, dopo quanto tempo dall’esplosione. Sono in collegamento con il mondo esterno grazie a internet, mandano messaggi e video messaggi informativi, scrivono un diario quotidiano e inoltre si  possono seguire in streaming.

Così oggi Giorgio tra le altre cose scrive: Deve essere davvero terribile stare rinchiusi in casa con tutte le privazioni a cui anche noi ci stiamo sottoponendo e non poter neanche guardare l’esterno come via di fuga.

Mentre Alessandra ci fa sapere: Ci sono momenti in cui si avverte la mancanza di ossigeno e si comincia ad aspettare con ansia che il bollettino ci dica che possiamo aprire per un po’ le finestre che non vengono di certo spalancate!

 In bocca al lupo ragazzi!

 Anna Simone

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